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una proposta, e poi notizie…

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UNO: cominciamo con una proposta. Una grande giornata di preghiera per l’Italia, la  propone oggi Antonio Socci su Libero. La cosa più sensata che ho letto nelle ultime, folli settimane. Prendiamola sul serio.

DUE: la crisi politica. I giochi sono abbastanza chiari. Bersani lo ha detto ieri alla manifestazione del Pd a Roma. Il suo schema è” Una proposta politica comune di Pd, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Partito Socialista, più le culture radicali e ambientaliste”. Forze che dovrebbero stringere “un patto di legislatura con le forze moderate e di centro”.

Quindi una riedizione riveduta e corretta di Ulivo/Unione di Prodi, insomma, e al posto della Margherita l’UDC.

Ma l’opposizione non vuole le elezioni adesso: significherebbe dover dire cosa si pensa di fare degli impegni che Berlusconi ha preso con l’Europa, e questa coalizione di sinistra non può onorarli. Vorrebbero tutti, allora, (non il PdL ma le opposizioni) un governo “tecnico”, a cui far fare il “lavoro sporco”, quello che gli elettori non premierebbero mai: la patrimoniale.

Spieghiamo ancora che la patrimoniale in Italia non significa prendere i soldi dai grandi patrimoni dei ricconi con le barche a vela, ma la tassa sui beni posseduti, il primo dei quali è la casa. La patrimoniale funziona se è estesa a tanta gente, altrimenti di soldi ne arrivano pochi (ricordo che solo l’un per cento dei contribuenti denuncia più di centomila euro all’anno) . Di esempi li abbiamo già avuti: Giuliano Amato – che non a caso è un nome che circola adesso – nel ’92 varò due patrimoniali, una del 6 per mille sui depositi bancari e un’altra della metà sugli immobili e le aree fabbricabili sulla base del loro valore catastale rivalutato. Con la prima imposta si è dato il via alla fuga dei risparmi dall’Italia, mentre la seconda, che era straordinaria, si trasformò nell’ICI, e diventò ordinaria,  aggiungendosi alle altre imposte. Quell’ICI che Berlusconi ha abolito.

Sia chiaro, lo ripeto: questa patrimoniale andrà a pesare sulle famiglie italiane e non toccherà le imprese, per questo gli imprenditori la vogliono e la chiedono con forza. Non a caso i principali sponsor del governo tecnico e della patrimoniale sono il Corriere, i cosiddetti grandi imprenditori – dalla Marcegaglia ad Abete –  nel silenzio totale di chi finora ha chiesto il Quoziente Familiare, o il Fattore Famiglia, per sostenere le famiglie, appunto.

Una patrimoniale che andrà a pesare sulle spalle delle famiglie. Niente da dire, adesso?

Un “governo tecnico” per estendere la maggioranza a chi ha perso le elezioni, con quale programma non si sa, oltre la patrimoniale, appunto. Un governo tecnico non guidato da una persona del centrodestra, come Gianni Letta o Schifani: l’ha precisato oggi Bersani, con l’UdC che annuisce. Vogliono Mario Monti, lo ha detto la Bindi, lo scrive un giorno si e quell’altro pure il Corrierone, cioè i poteri forti economici,  tanto per capirci.

Ma dopo la patrimoniale, l’unica conseguenza, se si fa un governo di questo tipo, sarà l’irrilevanza – vera, stavolta – dei cattolici. Con qualche poltrona per ringraziare inutili, vecchi arnesi che si sono prestati al gioco in improbabili convegnucci di campagna.

Insomma, ha ragione Giuliano Ferrara: se così stanno le cose, meglio le elezioni subito. Che siano gli italiani a dire da chi vogliono essere governati, e che governi il più votato.

TRE: mattanza dei cristiani in Nigeria, ad opera di islamici con un nome “Boko Haram” che significa “l’educazione occidentale è un peccato”.  Nel macello sono morti anche non cristiani. Ma è una questione che interessa solo pochi. http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/nigeria-decine-vittime.aspx

QUATTRO:  c’è un giudice a Strasburgo. vietare l’eterologa si può. Meno male. L’ha stabilito la Corte europea dei diritti umani, e la nostra legge 40, indirettamente, ne esce rafforzata. L’ho spiegato in un editoriale su Avvenire.


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